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Home Page › News › “Quando faccio judo”

Ott27

icon-userAuthor: Alessandro Bruyere

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icon-tagsTags: bambini, Bruyere, draghetto, Igei, imparare sognando, italiajudo, judo, judoka, scuola, sogni, tatami

“Quando faccio judo”

Quando la passione incontra la magia, succede sempre qualcosa di speciale.

 

Pubblichiamo qui di seguito le parole di Giusi Ricciardi, colei che ha avuto la meravigliosa idea che oggi vi stiamo raccontando, e che ha diretto l’orchestra, utilizzando per farlo una bacchetta magica:

Ho conosciuto Igei al Teatro Ragazzi di Torino, una sera di marzo di quest’anno, dopo aver assistito al suggestivo spettacolo di Eleonora Frida Mino “Il Maestro: una storia di judo e di vita”. Dopo la rappresentazione ho potuto conoscere personalmente l’autore del libro “Igei. Storia di un drago che faceva judo”, colui che attorno a questo personaggio ha saputo creare una narrazione avvincente e nel contempo istruttiva: Alessandro Bruyère. Quella stessa sera ho deciso che avrei fatto conoscere Igei ai bambini delle due quarte elementari in cui stavo conducendo i miei laboratori di lettura ad alta voce (attività, questa, che svolgo come Senior civico, avendo aderito ad uno dei molteplici progetti di volontariato civico in atto a Torino). Per una fortunata coincidenza, in quel periodo i bambini destinatari dei miei laboratori stavano frequentando un corso di judo: la lettura in classe della storia di Igei mi è parsa dunque un ideale complemento del loro percorso sportivo e al tempo stesso uno stimolo, per loro, a cogliere e a far propri gli insegnamenti di vita che sono alla base di questa disciplina e che emergono con tanta evidenza dalla storia di Igei. Come immaginavo, i bambini hanno ascoltato con interesse crescente il racconto delle vicende del draghetto, seguendolo con spiccata consapevolezza nell’intreccio delle sue relazioni e nel compimento del suo percorso di maturazione, fino allo scioglimento della vicenda, atteso con palpabile trepidazione. Invitati ad esprimersi sulla loro esperienza del judo, i bambini hanno fatto spesso esplicito riferimento ad Igei, a dimostrazione di quanto il personaggio e il suo composito mondo, sapientemente ricalcato sulle dinamiche della realtà infantile, abbiano toccato e fatto vibrare le loro corde.

Giusi Ricciardi    16/06/2016

 

Non servono ulteriori parole, se non quelle dei veri protagonisti di questa storia: i bambini della scuola primaria Cesare Battisti di Torino.

 

“QUANDO FACCIO JUDO…”

Che cosa provano i bambini della IV A della Scuola primaria “Cesare Battisti” di Torino:

 

Alessandro: Quando faccio judo mi diverto e mi insegna a proteggermi dai pericoli e a non sbattere la testa!

Alex: Quando faccio judo mi sento più forte e più coraggioso. Quando sono sul tatami a fare una battaglia  mi dico: «Ce la devo mettere tutta». Il judo mi insegna che devo avere rispetto, e riguardo per quelli più bravi di me. Il judo mi ha anche insegnato che, come dice il maestro di Igei, «Non devi mai mollare, anche quando pensi di non farcela», perché «E’ tutta una questione di testa, se dentro di te lo vuoi fare, il tuo corpo reagirà, ha un’energia infinita dentro di sé!».

Asia: Quando faccio judo provo felicità e forza. Mi ha insegnato delle mosse come osotogari. Il maestro ci ha detto che non ci dobbiamo distrarre da quello che stiamo facendo, perciò è importante la concentrazione.

Athina: Quando faccio judo sono piena di energia. Mi piacciono le attività che facciamo insieme al maestro. Lui ci insegna un sacco di nuove mosse. Ogni cosa è un divertimento, è come se fosse un gioco, ma ci vuole molta concentrazione.

Cristina: Quando faccio judo mi sento più sicura di me, più forte. Sento l’adrenalina scorrere dentro di me, ed è grazie al judo che ho imparato molte tecniche, ho imparato le cadute…Per me il judo è una disciplina molto importante ed educativa. Quando facciamo le capriole sul materasso, sento molto coraggio in me. Il judo è molto bello.

Denis: Quando faccio judo mi piace fare i combattimenti a terra e osotogari. Quando faccio judo mi diverto molto.

Desirée: Quando faccio judo provo una sensazione fantastica e mi piace moltissimo. Per me non è una competizione ma un modo di giocare e divertirsi.

Diego: Quando faccio judo provo tanta gioia e felicità e anche tanta forza dentro di me.

Elena: Quando faccio judo mi sento bene perché è un modo per divertirsi e stare insieme, e tutti i bambini devono sapere che il judo non è una gara e non solo una competizione.

Francesco: Quando faccio judo provo un po’ di rilassamento e libertà di muovermi. Il maestro ci ha insegnato che judo è il rispetto degli altri.

Giulia: Quando faccio judo provo una sensazione di forza e di coraggio. Il judo mi diverte molto.

Jovelyn: Quando faccio judo provo tante emozioni, sento una grande voglia di fare tante amicizie e di dare il meglio di me in ogni cosa. Perché solo con l’impegno riesco a migliorare.

Karol: Quando faccio judo provo dei sentimenti bellissimi, ad esempio: coraggio, forza, altruismo verso l’avversario. Il judo mi ha insegnato che se anche perdo una gara, l’importante è partecipare.

Manuel: Quando faccio judo io mi sento leggero come una piuma e qualche volta provo anche un po’ di dolori. Bisogna rispettare le cinture più alte. Il judo mi ha insegnato a difendermi.

Martina: Il judo è bello e mi fa provare molte emozioni. Il judo è come un gioco, anche se si fanno le mosse tra amici. Il maestro ha detto che il judo serve per difendersi, non per sfogarsi.

Matteo: Nel judo provo forza, divertimento e passione. Mi piace davvero un sacco fare judo.

Moussa: Il judo mi piace perché è divertente e giochiamo. Alcune volte siamo stanchi ma è molto divertente. Poi facciamo le cadute avanti e indietro, e il maestro Nino ci fa fare dei giochi che ci piacciono.

Nicola: Quando faccio judo provo una sensazione di libertà, felicità e gioia. Il judo mi insegna a rispettare gli altri.

Rebecca: Il judo mi piace perché insegna a rispettare e a perdere. Quando lo faccio mi diverto molto, per me è come un gioco di squadra. Mi piace molto fare le diverse tecniche o le cadute. Insomma, il judo mi piace davvero tanto!!

Serena: Quando ho cominciato judo ero un po’ emozionata. Alcune volte mi stancavo, ma dopo mi sono abituata e mi sono divertita. Il maestro ci ha insegnato che il judo è anche un posto di concentrazione.

Simona: Quando faccio judo provo una sensazione di svagamento e di felicità. Ma la sensazione che provo di più è la volontà di farlo.

Stefano:Quando io faccio judo mi sento emozionato e quando faccio le mosse mi sento gasatissimo. Il judo mi ha insegnato molte cose, come il rispetto e la cedevolezza.

 

“CHE COSA TI HA INSEGNATO FINO AD ORA LA PRATICA DEL JUDO?”

Rispondono i bambini della IV B della Scuola primaria “Cesare Battisti” di Torino:

 

 

Alessandro: Il judo mi ha insegnato a rispettare ancora di più chi combatto e anche chi incontro, anche se non lo conosco. Mi ha insegnato a concentrarmi quando faccio una cosa che mi sembra facile e so fare. Mi ha insegnato a stare nel mio spazio e, quando facciamo qualche tattica, a non farlo con cattiveria come si vede nei film, ma per il piacere di farlo, e non importa se perdi o se vinci.

Alexia: Il judo è uno sport dove non ci si arrende mai. Nel judo devi avere controllo verso l’avversario. Il judo mi ha insegnato che non è questione di forza ma di tecnica. Il judo è un gioco di squadra e lo si deve fare col cuore.Nel judo non conta la cintura bianca, gialla, arancione… Non conta la cintura, ma conta se ti vuoi impegnare per arrivare al punto che desideravi da tanto raggiungere praticando il judo. Non importa se in una gara non vinci, basta che ti sei impegnato, che ti sei divertito, che hai partecipato, che hai gareggiato per vincere qualcosa, perché questo vuol dire che ti piace, che vuoi arrivare ad un certo punto. Mi ha insegnato anche che questa attività si svolge solo sul tatami e che il judo è difesa, non attacco. Io invito anche altre persone a praticare questa bellissima arte marziale.

Beatriz: Il judo mi ha insegnato a fare gioco di squadra, a credere nei compagni e a migliorare insieme. Per fare judo ci vuole passione e non si deve avere mai paura di farlo. Come dice il maestro di Igei, nel judo «non è il tempo che misura una capacità, ma la passione».

Carlo: Il judo mi insegna ad avere controllo nelle cadute e nella tecnica, a mettercela tutta; e quando non si riesce a fare qualche esercizio, uno non si deve abbattere e deve credere in sé stesso. Ci vuole rispetto e saggezza.

Elena: Il judo mi ha fatto capire che è importante credere in sé stessi, anche quando si pensa di non riuscire. Bisogna fidarsi del proprio compagno e tenerlo sempre durante le cadute. Mi ha insegnato che avere rispetto per tutti è importantissimo, non solo per gli amici, per i genitori… per tutti. Il judo è una disciplina sportiva di concentrazione. Alcune volte non mi concentro molto, però cerco di dare sempre il meglio per tutto. Il judo è fondamentale per la vita, perché riesci a difenderti sempre dalle persone che ti vogliono fare del male. Io adesso credo in me stessa, ma non tantissimo. Ecco perché mi piace il judo: perché ti insegna tante cose da non dimenticare mai nella vita.

Enea: Per me il judo è saggezza e movimento, non violenza. Il judo è rispetto verso chi ti sta intorno e soprattutto verso l’avversario. Quando faccio le tecniche devo sempre avere il controllo, tenendo il mio compagno senza fargli del male. Nel judo bisogna mettere saggezza e usare la testa. Il judo è uno sport… più saggio che di movimento. Il judo è uno sport saggio!

Firdaous:Il judo mi sta insegnando a rispettare gli altri, anche chi non ti rispetta, ad avere sempre il controllo e a saper giocare in squadra.Il judo mi ha insegnato a sapere come cadere senza farmi male, a sapermi muovere senza fare male a me stessa e agli altri. Il judo mi insegna che non importa né vincere né perdere, ma impegnarsi.

 

Francesco P.:Il judo mi ha insegnato il rispetto nei confronti degli altri, ad incoraggiare chi dubita di sé stesso, a lavorare di squadra e ad insegnare a chi non ha rispetto a comportarsi meglio per stare bene insieme. Il judo insegna ad essere più sicuri e a non scoraggiarsi mai. Gli avversari non sono nemici, ma amici che ci permettono di giocare. Il judo deve essere usato solo per difesa, solo se veniamo attaccati, e quando viene praticato non bisogna far male a nessuno, perché il judo è un gioco. Non bisogna prendere in giro nessuno, ma bisogna incoraggiare chiunque. Se qualcuno sbaglia bisogna aiutarlo, fargli vedere dove ha sbagliato, fare un lavoro di squadra. Il judo è rispetto.

Francesco T.: Il judo mi ha insegnato ad avere rispetto per tutti, pure per i deboli. Mi ha insegnato anche a difendermi e a fare le cadute, a lavorare di squadra e ad essere più sicuro.

Gabriel: Nel judo non ci si deve mai arrendere. Quello che facciamo dobbiamo farlo col cuore e non bisogna mai usare la forza ma la tecnica; bisogna, però, avere anche forza. Il judo è anche fiducia e gioco di squadra, e “anche se non raggiungiamo la luna, raggiungiamo almeno una stella o se non raggiungiamo la vetta, siamo almeno vicini a lei”: quello che intendo dire è che anche se non ce la facciamo, abbiamo almeno partecipato. Spero che questo farà praticare a molti questa disciplina sportiva eccezionale.

Giorgia Il judo è una disciplina molto divertente. Il gioco di squadra è importantissimo. Non bisogna però usare le tecniche contro i più piccoli. Il judo mi ha insegnato a cadere bene senza farmi male. L’ordine è anche portare rispetto. Come insegna il maestro di Igei, non portare rispetto è facile, portare rispetto anche a quelli che non lo portano è difficile.

Marta: Uno degli insegnamenti più belli del judo è quello di credere in sé stessi. Ti servono concentrazione, cuore e occhi. C’è anche la passione, il coraggio, la forza, l’onore. Il judo insegna a sentirsi sicuri e a non avere mai paura, a fidarsi quando un compagno ti tiene il braccio. Con il judo aumentano le mie sicurezze.

Nicola: Il judo mi ha insegnato ad essere me stesso, a fare del mio meglio e a concentrarmi. Mi ha insegnato ad avere rispetto degli altri; infatti il nostro maestro ci dice:«Quando fate cadere il compagno, tenetelo con controllo e proiettatelo bene». Il judo mi ha insegnato a non arrendermi ma a continuare. Il judo è solo difesa e non si usa per attaccare. Io oltre a judo faccio anche karate e tutti e due mi hanno insegnato che non è importante vincere, ma vedere gli errori e non farli più.

Sara:Il judo mi sta insegnando il rispetto verso gli altri e verso l’ambiente. Fare un gioco di squadra è molto importante. Il judo mi insegna a far cadere i miei compagni senza fargli male, tenendo sempre il braccio; mi insegna anche che l’importante è impegnarsi e uscire fieri di aver dato tutto l’impegno che possiamo dare, aumentando sempre le nostre capacità.

 

Un grazie immenso a Giusi per l’idea che ha avuto e per averci regalato tutto ciò. Oggi ha insegnato qualcosa anche a noi!

E un grazie altrettanto immenso a tutti  i bambini che hanno conosciuto Igei e il judo e che con queste parole colorano il mondo e il judo e lo sport di favolosità.

 

Alessandro Bruyère.

 

 

 

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